Il ladro di Nomi

img_0857E’ uscita a maggio l’ultima book app di Taffimai, marchio di qualità di contenuti digitali per bambini, con testo di Pierdomenico Baccalario e illustrazioni cariche ed invitanti di Cecilia Botta.
E allora perché ho aspettato tutto questo tempo a parlarne?
– Perché sono un salame!
E’ un racconto doppio, con tavole e interattività adattatate al differente racconto, per ragazzini.
Copertina elegante con icone per impostare il tipo di fruizione: con o senza musica, con o senza effetti sonori, selezione della lingua (tra italiano, francese, inglese e spagnolo) e due sentieri, rosso e blu, che incuriosiscono assai…anzi impressionano!
Forse una storia a percorsi alternativi? Mi brillano gli occhi. Avanti tuttaaaaa!
Inizio con la storia “divertente”, sentiero rosso.
I Putch abitano in mezzo al bosco, se fai una giravolta, chiudi gli occhi per tre volte e poi cammini per tre giorni seguendo la punta del tuo naso puoi arrivare nel loro villaggio…parafrasando l’autore, e già partiamo bene.
img_0885Quanto è bravo Baccalario! Ci mette addosso l’interesse per ciò che sta per raccontare.
I Putch sono piccini, pestiferi e pigri, tranne uno di nome Pq, che di curiosità ne ha anche per gli altri e decide che è il momento di una nuova esplorazione, in compagnia dell’amica Raggy, convinta a seguirlo.
La storia non inizia su una tavola dalle dimensioni convenzionali bensì su una lunghezza ampliata dalle possibilità che i formati digitali offrono, come se, per vedere l’intero illustrato dovessimo aprire un’aletta piegata.
Quindi, sul device la tavola si scorre oltre la sua parte visibile. Talvolta da sinistra a destra e viceversa, talvolta verso il basso e verso l’alto, allargando le scene e le prospettive giocose dell’avventura nel bosco.
Bosco accogliente dai colori sgargianti e dai funghi puntinati, per non parlar dei fiori che al touch crescono e cambiano colore, tu sia benedetta, oh interattività!
Pq è contento, salta e si gode la gita tanto da finire a mollo nella vicina pozza.
img_0865I due amici arrivano poi in una radura circondata da tronchi bianchissimi dove c’è un cartello con quattro frecce per quattro differenti direzioni. Mentre si avvicinano notano che c’è qualcuno nascosto in un cespuglio di more, è un omino con un grande sacco sulle spalle e una canna da pesca. Gente strana! Il tipo, tracagnotto dalle braccia ricoperte di peluria violetta, li saluta e offre a Pq un fiore in segno d’amicizia, peccato che quel fiore sia un bocciolo di Starnutella Riempinaso…insomma, uno scherzo stupidevole.
Pq starnutisce senza sosta mentre l’omino fugge nel bosco imboccando il sentiero con l’indicazione “al villaggio dei Senzanomi”. Sorpresi dal temporale, i due raggiungono nuovamente quel buffo personaggio, Gran Maestro dei Nomi della Tribù dei Senzanomi, che, affannato, dice di dover portare il sacco pieno di nomi al suo popolo per la preparazione della torta per la Festa dei Nuovi Nomi! (sembra che debbano nutrirsi di nomi, ah!).
L’interattività è aderente al testo, accompagna e diverte ed è sviluppata nell’estensione delle tavole allargate. Bello l’effetto dello sgambetto che fa ruzzolare il Gran Maestro impedendone la fuga e bella la pioggia di gocce chiare in animazione autonoma, entrambi offrono un effetto scenografico di grande riuscita.
La trama si infittisce nello stile dell’autore… la verità è che i Senzanomi sono sempre raffreddati e nello starnutire dai loro corpi escono anche i nomi. I nomi esposti alla pioggia si sciolgono, ed esposti al vento svaniscono, lasciandoli privi e costretti a vivere senza.
Una torta con Nuovi nomi riporterebbe loro – almeno fino al successivo starnuto – la capacità di chiamarsi senza dover ricorrere ad espressione come: “Ehi tu” o “Senti coso”.
img_0882La conclusione della storia divertente la lascio a voi, io torno alla tavola iniziale per selezionare, questa volta, l’altra, quella “misteriosa”.
Scegliendo il percorso alternativo, traccia blu, ci troviamo ancora insieme ai due piccoli Putch come protagonisti, nel medesimo bosco, ma immerso in verdi più scuri e particolari più paurosi, in una storia dalle ambientazioni sfavillanti ma meno spensierate, e in presenza dell’omino della storia divertente ma è un altro. Ma insomma, è lui o non è lui?
Il bello è questo. E’ lo stesso ma interpreta un altro personaggio, un grande esercizio e fonte di riflessione per i lettori sia sulla scrittura sia sulle immagini.
img_0883Così troviamo una storia completamente diversa con una comune base di materiale narrativo, dialoghi nuovi qui piegati a suspense e piccoli brividi con interattività concentrata su soluzioni spaventevoli – i funghi, ad esempio – al touch, sprigionano una nuvola di vapore ambiguo.
Ringhiano i tuoni, il cielo incute terrore, i colori sono più cupi.
 
img_0876Questa seconda storia allora prende uno svolgimento da mistero tra ragnatele, pizzicotti e ombre minacciose, lasciando al lettore il gusto per due avventure dalle diverse suggestioni e la suggestione di vedere come possa essere elaborata una trama alternativa, in cui non sarà più il raffreddore la motivazione indiretta dei furti ma la maledizione di un potente stregone…incipit e fine coincidono, diverso è tutto quello che passa nel mezzo e che dà forma alle due rappresentazioni di storia.
Ottima la traccia sonora della lettura parziale del testo ed efficace la scelta di delegare la comparsa del testo integrale ad un’icona su richiesta, lasciando in tal modo le tavole pure, libere e adatte all’esplorazione delle aree di interattività. Meravigliosa la colonna sonora, violino, campanelli, flauti.

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